Arbitro Bancario Finanziario, Collegio di Milano, decisione n. 3637/21 del 15 febbraio 2021

l’a.b.f. ritorna sul tema della sim swap fraud.

Il Collegio di Milano dell’Arbitro Bancario Finanziario torna a pronunciarsi (decisione n. 3637/21 del 15 febbraio 2021) sul tema della Sim Swap Fraud, frode bancaria diffusasi in modo significativo in tempi recenti, al fine di vanificare i presidi di sicurezza basati su autenticazione con OTP inviato tramite SMS, sul quale si fonda il sistema di autenticazione “forte” delle operazioni eseguite tramite home banking (sull’argomento si veda il recente contributo dell’avv. Francesco Dal Lago).

Nella fattispecie decisa dal Collegio, la truffa perpetrata tramite il sistema Sim Swap Fraud dimostra come la violazione di una singola misura di sicurezza (l’utenza telefonica) possa compromettere anche l’affidabilità dell’altra (OTP), quando, al contrario, la piena operatività del sistema di autenticazione multifattore si fonda sull’indipendenza tra le singole misure di sicurezza. L’esistenza di una relazione funzionale tra di esse consente di eludere il doppio controllo delle credenziali e rendere, nei fatti, il sistema di autenticazione (non più forte, ma) debole.

 

Trib. Venezia, Sez. spec., ordinanza 16 gennaio 2021

tutela ex art. 98 c.p.i. presupposti.

In una recente ordinanza il Tribunale di Venezia, Sezione Specializzata in materia di Proprietà Industriale, ha ritenuto che competa a chi agisce in giudizio per la tutela ex art. 98 e 99 c.p.i., dare contezza dell’esistenza della privativa, fornendo la prova dell’esistenza delle informazioni tecniche e commerciali e dei presupposti di tutela di cui all’art. 98 c.p.i., ovvero della segretezza delle informazioni, del fatto che dette informazioni abbiano valore economico in quanto segrete e che siano sottoposte a misure da ritenersi ragionevolmente adeguate a mantenerle segrete; quest’ultimo requisito è stato escluso nel caso, sottoposto alla decisione del Tribunale, in cui tutti i computer presenti nell’area ufficio erano protetti da un’unica password, uguale per tutti i computer e nota a tutti i dipendenti.

 Nel caso in cui i requisiti prescritti dall’art. 98 c.p.i. non sussistano o non ricorrano tutti possono essere configurabili le fattispecie di concorrenza sleale costituite dall’utilizzazione di notizie riservate o di know-how aziendale, a condizione che l’utilizzo avvenga secondo modalità scorrette e sia foriero di danno concorrenziale, potenziale o attuale.

 

Trib. Venezia, 7 gennaio 2021

REVOCATORIA FALLIMENTARE PROMOSSA NEI CONFRONTI DI BPVI E TITOLARITA’ DEL RAPPORTO IN CAPO ALLA CESSIONARIA INTESA SANPAOLO

In una recente pronuncia il Tribunale di Venezia, nell’ambito di una causa avente ad oggetto un’azione revocatoria fallimentare di pagamenti e rimesse originariamente instaurata nei confronti di Banca Popolare di Vicenza S.p.a., oggi in l.c.a., ha affermato la sussistenza della legittimazione passiva nonché della titolarità del rapporto dedotto in causa in capo alla cessionaria del ramo d’azienda Intesa Sanpaolo.  

 

Trib. Venezia, Sez. spec., ordinanza 17 dicembre 2020

reclamo avverso il provvedimento di nomina del curatore speciale emesso dal Giudice Istruttore della sezione specializzata.

Il Tribunale di Venezia, Sezione Impresa, ha ritenuto che il provvedimento di nomina del curatore speciale emesso dal Giudice Istruttore assegnatario della causa si ponga al di fuori della sfera di operatività dell’art. 739 c.p.c. e soggiacia, in punto di reclamabilità, alle regole proprie del processo di cognizione ordinario (piena o sommaria) a cui il procedimento di nomina del curatore accede. Di conseguenza, la nomina del curatore speciale dal parte del Giudice Istruttore potrà essere censurata con l’impugnazione della sentenza o, nel caso di procedimento cautelare, con il reclamo avverso l’ordinanza conclusiva dello stesso, ferme restando la revocabilità e la modificabilità del provvedimento nel corso del procedimento da parte del Giudice che lo ha emesso.

La pronuncia si pone in senso difforme all’orientamento espresso dalla Corte d’Appello di Venezia, Sez. Impresa che, con il decreto 26 novembre 2020, ha ritenuto tale provvedimento reclamabile ai sensi degli artt. 739 e 742 bis c.p.c. avanti al medesimo Tribunale in composizione collegiale.

 

Internazionalizzare in Brasile nell’era-covid: chi si ferma è perduto.

Contributo a cura dell’avv. Francesco Dal Lago

 

App. Venezia, Sez. spec., decreto 26 novembre 2020

reclamo avverso il provvedimento di nomina del curatore speciale emesso dal Giudice Istruttore della sezione specializzata.

La Corte d’Appello di Venezia, Sez. Impresa, ha ritenuto che il provvedimento di nomina del curatore speciale emesso dal Giudice Istruttore della sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale sia un atto di giurisdizione volontaria, in quanto tale reclamabile ai sensi degli artt. 739 e 742 bis c.p.c. avanti al medesimo Tribunale in composizione collegiale.

 

Operatività della clausola di prelazione statutaria in ipotesi di cessione di azioni di s.p.a. in sede fallimentare.

Contributo a cura dell’avv. Adriana Granziero

 

versamento diretto alla banca delle rendite dell’immobile ipotecato: l’ambito di applicazione dell’art. 41, terzo comma, t.u.b.

Contributo a cura dell’avv. Francesco Dal Lago

 

SIM SWAP FRAUD. Una frode telematica in ascesa

Contributo a cura dell’avv. Francesco Dal Lago

 

Il recesso dei soci nella società cooperativa

Contributo a cura dell’avv. Sara Favretto

 

Trib. Venezia, decreto 29 gennaio 2020

società occulta e holding unipersonale. fallibilità.

In tutti i casi in cui la società di fatto risponde ai canoni della cd. Società occulta non ha senso porsi il problema della spendita del nome ai fini del riconoscimento della sua esistenza e operatività, poiché è propria di quella fattispecie giustappunto la concordata volontà dei soci che ogni rapporto con i terzi venga posto in essere per conto della società ma non in suo nome; nel caso di prospettazione della esistenza di una holding unipersonale, invece, la omessa spendita del nome porterebbe alla individuazione di un imprenditore occulto, il quale, però, per giurisprudenza di legittimità costante, non è fallibile.

 

App. Venezia, 22 novembre 2019 - 11 maggio 2020, n. 1243

Super societa’ di fatto, abuso dell’istituto e valutazione della prova indiziaria

La Corte d'Appello di Venezia, in una recente sentenza, fotografa lo stato dell'arte della giurisprudenza in materia di super società di fatto offrendo pregevoli spunti sui temi - sempre delicati - dell'abuso dell'istituto e della valutazione della prova indiziaria.

 

Cassazione Civile, Sez. I, ord. 29 ottobre 2019 - 10 febbraio 2020 n. 3016

Revocatoria di pagamento “anormale” di debito con titolo fondiario

L'estinzione di un debito fondiario può essere frutto tanto di un pagamento normale, quanto di un pagamento anormale revocabile ex art. 67, 1° comma, n. 2) l.f. Carattere fondiario dell'operazione e qualificazione del pagamento attengono, in definitiva, a piani e profili tra loro del tutto autonomi e indipendenti, cosicché non può ritenersi che la distinzione normativa tra pagamento normale e pagamento anormale divenga irrilevante nel caso si tratti di pagamenti di debito con titolo fondiario.

 

Trib. Vicenza, 29 aprile - 12 maggio 2020 n.1497

Annullamento di delibera di destinazione a riserva degli utili per abuso di maggioranza

L’abuso del potere della maggioranza è causa di annullamento della delibera assembleare: (a) allorquando la delibera non trovi alcuna giustificazione nell’interesse della società e costituisca deviazione dell’atto dallo scopo economico pratico del contratto di società, per essere il voto ispirato al perseguimento da parte dei soci di maggioranza di un interesse personale antitetico rispetto a quello sociale ovvero (b) quando costituisca il portato di una intenzionale attività fraudolenta dei soci di maggioranza diretta a provocare la lesione dei diritti di partecipazione degli altri diritti patrimoniali spettanti ai soci di minoranza uti singuli, precisandosi che i due requisiti evidenziati non sono richiesti congiuntamente, ma in via alternativa.

 

Misure urgenti in materia di accesso al credito nell’ambito dell’emergenza COVID-19 - D.L. 8 aprile 2020 n. 18 (c.d. “Decreto Liquidità”). Prime note: Nuove norme per il Fondo centrale di garanzia PMI (art. 13).

 

D.L. 8 aprile 2020 n. 23 (c.d. “decreto liquidità”). Prime note: Misure urgenti per garantire la continuità delle imprese colpite dall’emergenza COVID-19 (artt. 5, 6, 7, 8, 9, 10).

 

MISURE DI SOSTEGNO FINANZIARIO PER LE MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE COLPITE DALL’EPIDEMIA DI COVID-19 NEL D.L. "CURA ITALIA" (ART. 56).

Proseguendo l'analisi delle misure a sostegno della liquidità delle imprese attraverso il sistema bancario introdotte dal decreto “Cura Italia” esaminiamo le disposizioni previste dall'art. 56.

Misure di sostegno alle imprese nell’ambito dell’emergenza COVID-19 - D.L. 17 marzo 2020 n. 18 (c.d. “Cura Italia”): Nuove regole per il Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese (art. 49).

Nell’ambito dell’emergenza conseguente alla pandemia da Covid-19 il Governo è intervenuto, in particolare con il D.L. “Cura Italia”,  con variegate misure a sostegno delle imprese, di cui ci proponiamo di offrire una prima lettura operativa. La prima analisi è dedicata alle modifiche apportate all’operatività del Fondo Centrale di garanzia per le PMI.

 

Trib. Venezia, Sez. Impresa, ord. 22 luglio 2018

Ammissibilità dell’impugnazione incidentale di delibere assembleari

E’ ammissibile l’accertamento incidentale della nullità di una delibera assembleare di s.r.l. - ancorché la delibera non sia stata fatta oggetto di impugnazione in via principale - allorché l’accertamento della nullità sia funzionale alla decisione di altre domande che integrino il petitum immediato del giudizio (fattispecie in cui l’amministratore revocato aveva rifiutato la consegna della documentazione al nuovo organo amministrativo sul presupposto dell’invalidità della deliberazione di nomina, pur non direttamente impugnata).

 

Trib. Venezia, 6 aprile 2018

Competenza funzionale del Tribunale Fallimentare

La competenza funzionale del Tribunale Fallimentare sussiste nel caso in cui vengano svolte domande di accertamento della nullità o di annullamento del contratto, atteso che le stesse, in quanto dirette a porre in essere il presupposto di una sentenza di condanna, costituiscono la premessa di una pretesa a contenuto patrimoniale nei confronti della massa fallimentare.